Quaderni Pizzutiani – 4/5

Tra linguistica e letteratura
Scritti su D’Arrigo, Consolo, Bufalino

di Gualberto Alvino

 

di Maria Pizzuto

Un tuffo al cuore riflettendo come riuniti in questo Quaderno i nomi dei due più antichi autori, interessatisi a Pizzuto quando ancora frequentatori d’Atenei. Eccoli qui sotto i miei occhi: Rosalba e Gualberto, mio privilegio poterne in questa sede far menzione nominale per soddisfare mie affettive necessità.

Così, Gualberto, mentre ritoccante sua tesi intorno ad Antonio Pizzuto, indirizzato verso la Fondazione, ancor virtuale, da Walter Pedullà.

A sua volta, prezioso dono, giuntemi l’intelligenza di Rosalba, tramite Madelenine Santschi, (traduttrice in lingua francese delle opere: Pagelle I, Pagelle II, Ultime), durante un incontro a Parigi: a Roma la figlia di Pizzuto. A Roma il fondo di tutti gli autografi di Pizzuto.

Or, eccoli: l’una, prefatrice accorta a lumeggiare sottilmente l’impegno di Gualberto intorno a questa fatica lexicale per approfondire sicilianità dei tre sicilianissimi autori: D’Arrigo, Consolo, Bufalino.

Con questo saggio d’amplissimo respiro, assumere nostri Quaderni Pizzutiani trattazioni letterarie d’autori, tanto per cominciare, italiani; senza escludere successivi

Europei interessi e, perché no, pur planetari.

A qualcuno pars’irriverente – da parte nostra filiale addirittura una sorta di tradimento, quest’includere nei Quaderni Pizzutiani pubblicazioni, esulanti da: Pizzuto e basta. Però idea nostra di partenza – ritenuta legittima -, quella di fare del periodico, portavoce della Fondazione, un vassoio ben assortito d’antipasti, affidandolo alla discriminazione d’un paio di chef, competenti in amalgamare sapidità d’interessi culturali.

Scelta del collaboratore Nosrat Panahi Nejad e mia, offrire con fantasia onnivora, preziosi frutti di una selezionata conoscenza. Ma, di qualità, non un Reader’s digest.

A questo libro, (dai due fedelissimi amici ed esperti di linguistica e filologia), il nostro augurale saluto, accoglietelo per essere presenza fra le opere, destinate a contare.