Documentazione teatrale con il telefonino: Anghelos, Workshop a cura di Donadoni-Battistini, Teatro Garibaldi alla Kalsa, Palermo
di Nosrat Panahi Nejad. Documentazione teatrale con il telefonino: la Fluidità del testo/luogo ma anche la fluidità del mezzo. Ai fini di una documentazione non è più necessario una particolare autorevolezza del mezzo. Ogni strumento, nell’epoca della totale polverizzazione iconica, può, pizzutianamente, rendersi partecipe….
Storia di Marco
Paolo Emilio Carapezza Storia di Marco e di Federico, (Introduzione all’ anteprima del videofilm Storia di Marco di Nosrat Panahi Nejad, Palermo, Steri, Sala Magna, 8 Aprile 2015 alle 18) Lettere Persiane[1] Trecent’anni fa il barone di Montesquieu fingeva d’ospitare due persiani, Usbek e Rica, e nel 1721 pubblicava, tradotte in francese, le […]
Mohammad Reza Lotfi Mirza Abdollah’s Music School di Nosrat Panahi Nejad
Mohammad Reza Lotfi (7 gennaio 1947- maggio 2014) Incoraggiato dal suo fratello maggiore, ha imparato a suonare il Tar e ha mostrato il suo talento vincendo il primo premio Giovani Musicisti Festival dell’Iran nel 1964. L’anno successivo, ha iniziato i suoi studi presso il Conservatorio Nazionale di Musica persiana a Teheran frequetando presso […]
Il pozzo del teatro Il pozzo del teatro Conversazione con Franco Scaldati
Quaderni del Sarto Quaderno II Il pozzo del teatro Conversazioni con Franco Scaldati Gaspare Cucinella Melino Imparato Fabio Cangialosi di Nosrat Panahi ejad A cura di Luisa Mazzei Postfazione di GuidoValdini Un ricordo di Giosuè Calaciura Il pozzo dell’immagine di Nosrat Panahi Nejad Associazione Compagnia di Franco Scaldati Dare voce e prendere […]
MEYKHANE voci e memorie persiane
I “Quaderni di MEYKHANE”, rivista bilingue (persiano-italiano) censita dal MIUR con peer review anonimo, a uscita annuale, si propongono da un lato di mettere a confronto le diverse anime – d’Iran e della diaspora – della letteratura persiana d’ogni tempo, in traduzione italiana o in traduzione con testo originale a fronte; e, dall’altro, di documentare le tante “memorie” di italiani e di iraniani che, attraverso viaggi e scambi, hanno contribuito a far avvicinare e meglio conoscere i rispettivi paesi. La raccolta di materiali da pubblicare…
Cordone Avulso
di ANDO GIRALDI Molti diranno che questa di Nosrat Panahi Nejad non è una mostra fotografica, prescindendo da ogni parere estetico, o che quantomeno non si tratta di fotografia “pura”. Ed avremo così la prova del contrarioç queste sono opere di fotografia “pura” o meglio ancora: di fotografia purificata dall’intenzione poetica dell’Autore per quel che riguarda i significati della ricerca ; purificata poi una seconda volta con le forbici
Scomparsa del ritratto nero
di ANDO GIRALDI Bologna 1989 Nosrat Panahi Nejad è oggi uno dei “nemici” migliori – più coraggiosi, quasi eroico nella perseguitata determinazione – di quello che si intende normalmente per fotografia; è come dire che ha tenuto in vita un’idea dell’uso non copiativo di questo ossessivamente straripante strumento d’espressione. Ma ha pagato la sua diversità dal facile, dal mediocre, dallo zero avallato dalle riviste del settore, con otto anni di solitudine
La riparazione d’ Orlando
di ANDO GIRALDI La serie vera della Riparazione di Orlando* del fotografo iraniano Nosrat Panahi Nejad, è ben più numerosa di quello che viene concesso dalla avarizia delle pareti di una mostra: il progetto interminabile, come quello
di CLAUDIO MELDOLESI l’arca dei pupazzi Per La Critica del “teatro di animazione”.Nel 1959 fu pubblicata a Parigi una storia dei pupazzi (Histoire des marionettes) ancora insuperata; e i suoi autori, Gaston Baty e René
Fotocomputergrafia
di ANDO GIRALDI Da quindici anni Nosrat Panahi Nejad viaggia nelle regioni della fotografia, dove prima di lui non è stato nessuno, o se fosse passato non ha lasciato memorie. Questi viaggiatori da sempre appartengono
di ANTONIO COSTA Già nella scelta del nome (fotocomputergrafia) è evidente la volontà di Nosrat Panahi Nejad di dare rilievo al procedimento, ai vari passaggi attraverso cui le immagini vanno definendosi. Fotografia e
La mano della sposa
di SALVATORE TEDESCO Elementi “disolti dal loro spazio e immersi in una sorta di processo originario. Origine e crescita, o anche genesi e strutturazione, essenza e molteplicità, nucleo generante e polifonia, sono gli elementi di questo processo”: così Roberto Tassi descriveva Candide e Parco infernale di Paul Klee. Crediamo che queste parole siano le più adatte a cogliere il senso della ricerca di Nosrat Panahi Nejad e di questo suo ultimo lavoro.
La macchina dell’opra
Un libro bello di ANDO GIRALDI Un libro bello, onesto e interessante. Mi vanto di aver capito per primo, molti anni fa, che questo fotografo persiano è bravo, intelligente e motivato soltanto fotograficamente; nel senso che non usa la fotografia per certi motivi, ma il suo solo motivo è […]
Ritrattografia
di MICHELE CANOSA Chi ha studiato la ritrattistica ha potuto notare che le principali lingue moderne derivano il termine ritratto dall’etimo latino. L’italiano e lo spagnolo (“ritratto”, “retrao”) dal verbo “re-traho”; l’inglese, il francese, il tedesco e il russo (“portrait”, “portrait, “porträt”, “portret”) dal verbo pro-traho. Dunque: si traggono delle lingue, secondo la matrice traho. Ma: o si disegna qualcosa per
Modica, la città di Argo
di SALVATORE TEDESCO Difficile non pensare alle splendide pagine di Fumaroli sulle immagini dei libri d’eleganza barocchi, scorgendo nelle invenzioni figurative di Nosrat, il risultato di quella umanistica gara di emulazione tra l’immaginazione verbale e sonora dello scrittore e quella grafica del fotografo, qui più che mai sensibile nel ritornare più volte in modi diversi, sotto una luce diversa sullo stesso soggetto, nell’operare sulle pagine stesse delle
La vaga infanzia
di SALVATORE TEDESCO Ma il rapporto da linguaggio a pittura è un rapporto infinito”. Si potrebbe intendere della fotografia quanto Foucault dice della pittura, ci si può tornare a interrogare sulle sottili venature e sulle segrete affinità che tengono insieme la parola, la narrazione, e la sua sintassi, e l’altra sintassi, quella della costruzione delle immagini, quella della loro storia, e appunto il carattere infinito di questo
La carne
di SALVATORE TEDESCO Fra i pregiudizi più diffusi per quanto riguarda il mondo della fotografia, c’è quello del carattere documentario dell’immagine e, accanto ad esso, come una sorta di variante liberamente disponibile per ogni uso, l’esotismo, ogni sorta di esotismo, quello dell’Oriente, o delSudamerica, o di Palermo. La sequenza La care (Ghusc’t) di Nosrat Panahi Nejad si allontana da simili concezioni con un gesto che vorrei dire di
Nicola Scafidi il fotografo
di ANDO GIRALDI Nicola Scafidi è nato a Palermo nel 1925 da un artigiano fotografo. Comincia il mestiere del padre nel 1943, l’anno dello sbarco in Sicilia degli alleati: sono del 1945 i suoi primi servizi sul banditismo e sul separatismo.
di NOSRAT PANAHI NEJAD Nicolò Scafidi nasce a Palermo nel 1925, figlio d’arte, comincia assai presto, sotto la guida paterna, a fotografare e stampare. Nel 1945, esegue i suoi primi servizi fotografici sul banditismo
Eugenio Bronzetti il fotografo
di NOSRAT PANAHI NEJAD Il serbatoio tematico dei fotografi dell’inizio del Novecento fu tanto vasto quanto il presunto enciclopedismo della stessa immagine ottica. La fotografia,
CONVERSAZIONE CON EUGENIO BRONZETTI Nosrat: Signor Bronzetti che cosa ha significato per lei la fotografia? Bronzetti: Io l’ ho definita a mio modo una autentica espressione della realtà
Abbas Kiarostami a Palermo عباس کیارستمی در پا لرمو
di ABBAS KIAROSTAMI Sei Anni Dopo Scrivo questa prefazione sollecitato dall’incontro con i curatori del volume che raccoglie gli atti di un seminario tenuto da me a Palermo nel lontano 1996.
di SALVATORE TEDESCO In una scena del film del 1999 di Abbas Kiarostami, un uomo, il protagonista del film, si addentra nel sottosuolo fra le case di un piccolo paese in un locale totalmente oscuro, adibito a stalla.
di NOSRAT PANAHI NEJAD Nota sull’introduzione dell’immagine ottica e del cinematografo in Iran, L’immagine ottica fotografica viene introdotta in Iran alla fine della I° metà dell’Ottocento. Il termine utilizzato per indicare l’immagine fotografica è “aks”…
Antonio Pizzuto (1893 -1976)
di LUCIO ZINNA Nosrat Panahi Nejad dedica un “videoritratto” ad Antoio Pizzuto (1893-1976), lo scrittore palermitano che i palermitani dovrebbero conoscere di più e meglio.
NOTE DELL’AUTORE Si tratta di un video ritratto dedicato al grande scrittore siciliano Antonio Pizzuto morto nel lontano 1976. L’opzione registica si impernia quasi interamente
La scomparsa di Gesualdo Bufalino. Amaro miele
di MARCELLO BENFANTE commiato in video La “Scomparsa di Gesualdo Bufalino” di Nosrat Panahi Nejad si apre ossimoricamente con un commiato («Addio, bivacchi di festa»). Non un addio ai monti
NOTE DELL’AUTORE Durante i giorni 15 e 16 giugno del 1996, ho documentato i funerali dello scrittore siciliano Gesualdo Bufalino scomparso tragicamente a causa di un
Renato Tosini Il pittore, la negazione della sicilitudine
di SERGIO TROISI Mise-en-abime Quando parla, quando racconta di sé e della sua pittura, Renato
di SALVATORE TEDESCO Riflessione critica come ricreazione poetica Un uomo grigio, calvo
di SALVO FERLITO Partire con il sogno La nostalgia è il sentimento ricorrente in chi avverte la perdita di
Michele Perriera, frammenti di un romanzo d’amore
di PAOLO EMILIO CARAPEZZA e MARIANGELA PIETROPAOLO fingeva d’ospitare due persiani, Usbek e Rica
di PIERO VIOLANTE Perriera, il film di una vita Una sedia bianca impagliata e un passepartout di legno marrone in
di MARCELLO BENFANTE un percorso sottilmente inquisitorio l’omaggio di Nosrat Panahi Nejad a Michele Perriera
di SALVATORE FERLITA il talent scout della memoria Piange a un certo punto Michele Perriera, nel documentario
Federico Incardona. Ritratto postumo di un musicista
di PIERO VIOLANTE Una scala stretta e ripida di una casa restaurata all’ Albergheria. La camera la risale. Si ferma al primo pianerottolo, poi allunga lo sguardo sino alla sommità. Lì fanno da quinte due donne anziane. Ci colpisce della donna minuta che sta a destra il volto di cera che esprime una bontà rassegnata. A illuminare la quinta-donne
di NOSRAT PANAHI NEJAD Note dell’autore È dall’altra parte della vita Il medium:come nei precedenti lavori anche
Franco Scaldati il pozzo del teatro
di GREGORIO NAPOLI C’è del metodo nella pazzia del Pozzo “La mia città è il quartiere”, riflette Franco Scaldati
di SALVATORE FERLITA Il corpo a corpo con Dio È un atto demiurgico, la regia, per Nosrat Panahi Nejad. Una lotta
di GUIDO VALDINI il pozzo di scaldati teatro senza tempo Spettacolo che lui non vide (almeno in quell’ edizione) e
Pupino Samonà, dietro i miei occhi.
di GREGORIO NAPOLI la visione di questa video-biografia sollecita un paio di riletture. Anzitutto il capitolo XLVI
di EMILIA VALENZA Quando Nosrat Panahi Nejad realizza un’opera video, costruisce per molti versi un testo
di PUPINO SAMONA’ Memoriale Quando mi venne richiesto da Nelo Risi di studiare una solu- zione pittorica
NOTA DELL’AUTORE Il pittore Pupino Samonà tornato in Sicilia dopo una lunga assenza durata cinquanta anni
Anselmo Calaciura sotto il carrubo
di PIERO VIOLANTE Anselmo Calaciura, giornalista in esilio, smagrito, con baffi e pizzo sbiancati, abito di velluto
di MARCELLO BENFANTE Un moto circolare governa l’ultima video-narrazione di Nosrat Panahi Nejad, un anello
di GIOSUE’ CALACIURA Mio padre Da quando sono andato via da Palermo, ogni sera ho ricevuto una telefonata
di LUISA MAZZEI Le ragioni di un intervista e il filo rosso di una memoria personali Durante le fasi di preparazione
Aldo Pecoraino, l’albero perpetuo
di GREGORIO NAPOLI Gli alberi non sono vegetali, bensì creature in carne ed ossa, entità vive. Così appaiono nella deposizione del contadino palestinese del film Il giardino di limoni. Il regista Erik Riklis non ha dubbi:
NOTE DELL’AUTORE Il pittore palermitano viene ripreso ed intervistato dopo il devastante incendio avvenuto nella
Archimede, breve e lacunosa storia di una sala cinematografica al Borgo Vecchio di Palermo
di GREGORIO NAPOLI “Ragazzi e ragazzini sostano dinanzi agli ingressi delle sale cinematografiche (…) Qualcuno di
di SALVATORE TEDESCO Archimede – un film politico: lo stile come memoria e immaginazione Da anni, ormai
di ANNA MARIA RUTA Del pellichista e di altre storie Delle sale cinematografiche più note, anche se oggi scomparse
NOTE DELL’AUTORE Soggetto: Rosario Di Piede, ultimo proiezionista del Cinema Archimede, torna alla sala
Gaspare Cucinella, ritratto di un attore
di GREGORIO NAPOLI Ma Buster Keaton corre ancora? Certamente, è Gaspare Cucinella Era il 1964 l’anno di Belle de jour. Il professore Luigi Chiarini si pavoneggiava al fianco di Luis Buñuel prima di consegnargli
di GUIDO BALDINI Partirei dal finale del video di Nosrat, che è un bel pezzo di calore intimista, finale tutto giocato lentamente sulla figura di spalle del protagonista, seduto sul letto della sua camera e visto dall’uscio della porta
Antonio Pizzuto, sur le pont d’ Avignon
di LUCIO ZINNA Non è la prima volta che il regista iraniano Nostrat Panahi Nejad si misura, complice la macchina da presa, con Antonio Pizzuto (Palermo 1892 – Roma 1976), scrittore
NOTE DELL’AUTORE Si tratta di un secondo video ritratto da me dedicato, a distanza di quattordici anni, al grande scrittore siciliano Antonio Pizzuto. L’opzione registica nuovamente s’impernia
Real Fotografia cav. G. Incorpora
Documento fotografico sul viaggio di A. Lumière a Palermo nel 1907 GLI INCORPORA FOTOGRAFI A PALERMO DAL 1860 AL 1940 Al contrario di quanto viene riferito spesso, anche in pubblicazioni specializzate, sullo Studio Incorpora, attribuendone la produzione esclusivamente al suo fondatore Giuseppe, va chiarito che,nell’arco degli ottant’anni che ne significano l’attività, si succedettero nella gestione […]
Il Gattopardo visto da Nicolò Scafidi
di NOSRAT PANAHI NEJAD L’immagine fotografica documentaria si presta a molteplici letture. Una fotografia che concerne un episodio realmente accaduto è sicuramente la mera documentazione del medesimo. Ma essa è
di GOFFREDO FOFI Se Il Gattopardo sia un grande romanzo è opinione controversa ancor oggi, oltre le vicissitudini editoriali notissime dei rifiuti vittoriani e degli entusiasmi bassaniani. Si può senz’altro dire che è un
Roberto Rossellini a Palermo
di NOSRAT PANAHI NEJAD Già in altra occasione(1) abbiamo sottolineato l’importanza del genere fotografico si gira (da non confondere con le fotografie di scena le quali spesso seguono, l’asse della cinepresa); ed inoltre abbiamo sottolineato la necessità di una verifica sul rapporto che intercorre, quasi da sempre, tra l’immagine fotografica stampata e l’immagine pellicolare.
Scene campestri nelle fotografie di Nicolò Scafidi
di NOSRAT PANAHI NEJAD Città-Campagna: nelle loro ampie accezioni tuttora formano l’eterno binomio delle opposte fotogenie. Da un lato esiste lo spazio urbano con le sue ulteriori complicazioni-implicazioni moderne e novecentesche depositate nell’uomo. Questo spazio a sua volta ha perfezionato, nel corso del tempo, portando al culmine, la ricerca sul ritmo, sul movimento e sulla potente resa visiva dell’energia la quale..
Eugenio Bronzetti il Fotografo
di NOSRAT PANAHI NEJAD Il serbatoio tematico dei fotografi dell’inizio del Novecento fu tanto vasto quanto il presunto enciclopedismo della stessa immagine ottica. La fotografia, questa supplenza meccanica dell’occhio
CONVERSAZIONE CON EUGENIO BRONZETTI Nosrat: Signor Bronzetti che cosa ha significato per lei la fotografia? Bronzetti: Io l’ ho definita a mio modo una autentica espressione della realtà che a volte può essere pericolosa
Le fotografie di Abbas Kiarostami
di NOSRAT PANAHI NEJAD n lingua Farsi il termine usato per indicare la fotografia è Aks. E da tale sostantivo si forma il verbo composto ‘Aks greftan, che allude all’azione di fotografare. Più precisamente il sostantivo ‘Aks significa “il rovescio”, “il ribaltato” di ogni cosa.
L’ anteprima Italiana a Palermo , Real Albergo dei Poveri, 18/27 marzo 1996
Loggia Fotografica di Enrico Seffer
di NOSRAT PANAHI NEJAD Nella Palermo di fine Ottocento l’arte fotografica era oramai diffusa e, in particolare, la scena cittadina era dominata dal binomio Incorpora (1) Interguglielmi(2). Solo più tardi, e non senza sforzo si inserì Enrico Seffer riuscendo ad affermarsi e a costruire il terzo nome di rilievo.
Enrico Seffer (1839-1919) era di estrazione media. Suo padre Pietro Seffer (1777-1860) esercitò il mestiere di caffettiere a Palermo
Lo sport antico (Varzesc Bastani)
di NOSRAT PANAHI NEJAD Per avvicinarsi al varzesce bastani, lo sport antico, occorre tener conto dell’importanza che ebbe l’attività sportiva presso gli antichi persiani, per i quali lo sport e la responsabilità morale ed etica erano accompagnati sempre l’uno alle altre con una costante tensione agli ideali di virtù, giustizia e forza. Nell’epoca di Avesta secondo gli insegnamenti di Zorastro
Mehr Licht! (elegia)
NOTE DELL’AUTORE Teheran 2010 Una giovane donna si reca al grande cimitero della metropoli portando con sé un registratore portatile per ascoltare in cuffia un’opera musicale. Arrivata al cimitero dopo pochi e limitati preamboli: l’acquista dei fiori, riempimento di una bottiglia di acqua, una breve e muta telefonata; aziona il registratore ascoltando in cuffia i versi cantati…. e gira fra le tombe bagnandole con l’acqua e posando dei fiori
The book’s visual elegance, il tipografo, l’apprendista e il libro “زیبایی بصری کتاب، حروفچین، شاگرد و کتاب”
di SALVATORE TEDESCO Un principe, nelle Mille e una notte, racconta: “ho letto il Corano in sette diverse stesure, ho studiato la teoria delle stelle e le opere dei poeti, la bellezza dei miei caratteri ha superato tutti gli scrivani, e la mia fama si è diffusa in tutti i paesi”. Penso a due differenti metaforiche della scrittura: una è quella del libro come mondo, il libro come forma del senso e il libro che “in prima persona” diventa luogo dell’esperienza
Naghàlì ( il cunto persiano) con Morshed Torabi نقالی با مرشد ترابی
di NOSRAT PANAHI NEJAD Il Naggàli è una forma antica di narrazione orale che si basa sull’opera epica Il Libro dei Re del grande poeta persiano Ferdossì. In questo capolavoro dell’alto Medioevo, il poeta canta la cosmogonia della
INTERVISTA AL MAESTRO TORABI’ Nosrat:- Signor Torabì, si vuole presentare? Mi può dire come è diventato Naggal? MaestroTorab :-Io, Morshèd Valiollah Torabì, che non posso
Quaderni Pizzutiani – 1
di CARMELO BENE Le «larve» di un non contemporaneo Per chi non lo conosca, Antonio Pizzuto è nato nel 1893, in maggio, da una grande famiglia palermitana di tradizioni umanistiche e letterarie. Il nonno, Ugo Antonio Amico, fu latinista apprezzato anche dal Carducci, la madre, Maria Amico
Quaderni Pizzutiani – 2
di MARIA PIZZUTO Contemplando l’esito di questo quaderno 2, il ringraziamento va a Nosrat Panahi Nejad, abilissimo nell’uso d’inspirate magie mediante sposalizi d’immagini; per immediata percezione visiva offrono l’essenza d’una forza immaginativa spiccatamente pizzutiana in: aggiungere vita alla vita. Controverse vicende
Quaderni Pizzutiani – 3
di ANTONIO COSTA L’indefinibilità del libro, forse è questo, al di là dei vari percorsi possibili, il tema di fondo delle
di SALVATORE TEDESCO – DI SOGLIA IN SOGLIA In una delle immagini più suggestive della sequenza, vediamo
di ANDO GIRALDI Mi vanto di avere capito per primo, molti anni fa, che questo fotografo persiano è bravo
di MARIA PIZZUTO “IL LIBRO” La musica, la più informale delle arti attraverso i temi musicali molteplici
Quaderni Pizzutiani – 4/5
di MARIA PIZZUTO Un tuffo al cuore riflettendo come riuniti in questo Quaderno i nomi dei due più antichi autori, interessatisi a Pizzuto quando ancora frequentatori d’Atenei. Eccoli qui sotto i miei occhi: Rosalba e Gualberto, mio privilegio poterne in questa sede far menzione nominale per soddisfare mie affettive necessità.
Quaderni Pizzutiani – 6/7/8
di GUALBERTO ALVINO Anni luce separano Assolo di tromba, opera prima e fin qui unica di Maria Pizzuto, da questi versi che, se ai leggeri parranno – com’è facile profetizzare – soverchiamente tributari
di ANDO GIRALDI Da Progresso Fotografico, aprile 2001 “999” DiAntonio Pizzuto, lo scrittore siciliano troppo minore nella fama alla sua reale importanza, e della Fondazione dedicata al suo nome, e dei quaderni della Fondazione
Quaderni Pizzutiani – 9/10
di MARIA PIZZUTOFrutto, questo quaderno (raggruppante due numeri dell’anno 2000: IX e X) di un fortunato incontro, risalente all’inaugurazione della Fondazione Antonio Pizzuto. Da allora in poi Gian Maria Molli fedelmente ci segue, coordinatore toto corde di tutte le nostre manifestazioni culturali; talché, senza di lui, sentirsi spersi è dire poco.
Quaderni Pizzutiani – 11
di MARIA PIZZUTO In verità ancora la vita ci si propone sotto l’inquietante incertezza delle supposizioni non sostenute da nessuna cosa veramente certa. Però l’intuizione intellettuale induce ad una sorta di inequivocabile certezza: quella di non poter prescindere da un punto unico di partenza al quale diamo il nome di verità, appunto. La verità è l’essenza.
Quaderni Pizzutiani – 12/13
di MARIA PIZZUTO Quando Milena Ariani e la sua Fiòla Ald, a Roma, (nel periodo autunnale in cui si formavano le compagnie teatrali), erano entrambe ospiti da me, qui, nella casa che Alda aveva soprannominato: L’Abazia. Una innata inclinazione all’ironia, tutta goldoniana – come dire, insita nella natura dei veneziani – subentrava allora fra noi tre, a seconda delle caratteristiche nostre personali; Il vezzo dei soprannomi
Buttitta e Incardona due film per ricordare
05/12/2012 L’ operazione di custodia della memoria del regista iraniano Nosrat Panahi Nejad prosegue con la proiezione di quattro suoi documentari: si inizia alle 16 alla facoltà di Lettere d viale delle Scienze, dove sarà presentato “Ignazio Buttitta, racconto filiale”, anteprima di questo “ritratto postumo” attraverso le parole di Flora Buttitta; subito dopo è […]