Ritratto continuo
di Nosrat Panahi Nejad
Morgantina, antica città sicula e greca
di Nosrat Panahi Nejad © Nosrat Panahi Nejad “Morgantina antica citta’ sicula-greca”, 2009 *** Morgantina è un’antica città sicula e greca, sito archeologico nel territorio di Aidone, comune italiano della provincia di Enna in Sicilia.La città fu riportata alla luce nell’autunno del 1955 dalla missione archeologica dell’ Università di Princeton (Stati Uniti). Gli scavi sinora compiuti […]
The beauty of the analog negative زیبایی نگاتیو فیلم
In lingua Farsi il termine usato per indicare la fotografia è Aks. E da tale sostantivo si forma il verbo composto “Aks greftan” , che allude all’azione di fotografare. Più precisamente il sostantivo “Aks” significa “il rovescio”, “il ribaltato” di ogni cosa. Dunque è generale convinzione che la grafia della luce non sia altro che un fedele […]
Tempio di Segesta
di Nosrat Panahi Nejad La posizione del tempio è sorprendente: al sommo d’una vallata larga e lunga, in vetta a un colle isolato e tuttavia circondato da dirupi, esso domina una vasta prospettiva di terre. Johann Wolfgang Von Goethe © Nosrat Panahi Nejad “Tempio di Segesta” 1992 […]
Inizio di primavera
di Nosrat Panahi Nejad
Majakovskij in spiaggia
di Nosrat Panahi Nejad Montagne di rabbia piegano anche le gambe. Anche il collo si gonfia in un gozzo. Penetrando dalla bocca, dagli occhi, sul cuore si deposita la rabbia. Tutto è illuminato. Sono sul Riverside. V. Majakovskij ******* © Nosrat Panahi Nejad, Palermo 2015-2016
Notturno
Venditori notturni di Nosrat Panahi Nejad Tehran 2016 Venditori notturni
Documentazione fotografica di un’ opera di Parviz Tanavoli, “Nulla” (هيچ) Heech
di Nosrat Panahi Nejad Nella lingua persiana la parola “هيچ ” (Heech) significa nulla Dalla Wikipedia, Enciclopedia libera: Parviz Tanavoli nato a Teheran (Iran) 23 marzo 1937 ha studiato in Iran e in Italia. Conosciuto come scultore e pittore, studioso dell’ arte persiana e collezionista d’arte . La sua pittura riflette l’ influenza del movimento pittorico popolare denominato […]
Cordone Avulso
di ANDO GIRALDI Molti diranno che questa di Nosrat Panahi Nejad non è una mostra fotografica, prescindendo da ogni parere estetico, o che quantomeno non si tratta di fotografia “pura”. Ed avremo così la prova del contrarioç queste sono opere di fotografia “pura” o meglio ancora: di fotografia purificata dall’intenzione poetica dell’Autore per quel che riguarda i significati della ricerca ; purificata poi una seconda volta con le forbici
Scomparsa del ritratto nero
di ANDO GIRALDI Bologna 1989 Nosrat Panahi Nejad è oggi uno dei “nemici” migliori – più coraggiosi, quasi eroico nella perseguitata determinazione – di quello che si intende normalmente per fotografia; è come dire che ha tenuto in vita un’idea dell’uso non copiativo di questo ossessivamente straripante strumento d’espressione. Ma ha pagato la sua diversità dal facile, dal mediocre, dallo zero avallato dalle riviste del settore, con otto anni di solitudine
La riparazione d’ Orlando
di ANDO GIRALDI La serie vera della Riparazione di Orlando* del fotografo iraniano Nosrat Panahi Nejad, è ben più numerosa di quello che viene concesso dalla avarizia delle pareti di una mostra: il progetto interminabile, come quello
di CLAUDIO MELDOLESI l’arca dei pupazzi Per La Critica del “teatro di animazione”.Nel 1959 fu pubblicata a Parigi una storia dei pupazzi (Histoire des marionettes) ancora insuperata; e i suoi autori, Gaston Baty e René
Fotocomputergrafia
di ANDO GIRALDI Da quindici anni Nosrat Panahi Nejad viaggia nelle regioni della fotografia, dove prima di lui non è stato nessuno, o se fosse passato non ha lasciato memorie. Questi viaggiatori da sempre appartengono
di ANTONIO COSTA Già nella scelta del nome (fotocomputergrafia) è evidente la volontà di Nosrat Panahi Nejad di dare rilievo al procedimento, ai vari passaggi attraverso cui le immagini vanno definendosi. Fotografia e
La mano della sposa
di SALVATORE TEDESCO Elementi “disolti dal loro spazio e immersi in una sorta di processo originario. Origine e crescita, o anche genesi e strutturazione, essenza e molteplicità, nucleo generante e polifonia, sono gli elementi di questo processo”: così Roberto Tassi descriveva Candide e Parco infernale di Paul Klee. Crediamo che queste parole siano le più adatte a cogliere il senso della ricerca di Nosrat Panahi Nejad e di questo suo ultimo lavoro.
La macchina dell’opra
Un libro bello di ANDO GIRALDI Un libro bello, onesto e interessante. Mi vanto di aver capito per primo, molti anni fa, che questo fotografo persiano è bravo, intelligente e motivato soltanto fotograficamente; nel senso che non usa la fotografia per certi motivi, ma il suo solo motivo è […]
Ritrattografia
di MICHELE CANOSA Chi ha studiato la ritrattistica ha potuto notare che le principali lingue moderne derivano il termine ritratto dall’etimo latino. L’italiano e lo spagnolo (“ritratto”, “retrao”) dal verbo “re-traho”; l’inglese, il francese, il tedesco e il russo (“portrait”, “portrait, “porträt”, “portret”) dal verbo pro-traho. Dunque: si traggono delle lingue, secondo la matrice traho. Ma: o si disegna qualcosa per
Modica, la città di Argo
di SALVATORE TEDESCO Difficile non pensare alle splendide pagine di Fumaroli sulle immagini dei libri d’eleganza barocchi, scorgendo nelle invenzioni figurative di Nosrat, il risultato di quella umanistica gara di emulazione tra l’immaginazione verbale e sonora dello scrittore e quella grafica del fotografo, qui più che mai sensibile nel ritornare più volte in modi diversi, sotto una luce diversa sullo stesso soggetto, nell’operare sulle pagine stesse delle
La vaga infanzia
di SALVATORE TEDESCO Ma il rapporto da linguaggio a pittura è un rapporto infinito”. Si potrebbe intendere della fotografia quanto Foucault dice della pittura, ci si può tornare a interrogare sulle sottili venature e sulle segrete affinità che tengono insieme la parola, la narrazione, e la sua sintassi, e l’altra sintassi, quella della costruzione delle immagini, quella della loro storia, e appunto il carattere infinito di questo
La carne
di SALVATORE TEDESCO Fra i pregiudizi più diffusi per quanto riguarda il mondo della fotografia, c’è quello del carattere documentario dell’immagine e, accanto ad esso, come una sorta di variante liberamente disponibile per ogni uso, l’esotismo, ogni sorta di esotismo, quello dell’Oriente, o delSudamerica, o di Palermo. La sequenza La care (Ghusc’t) di Nosrat Panahi Nejad si allontana da simili concezioni con un gesto che vorrei dire di